Mercoledì 23 maggio alle 11,00 al MuSa di Salò sarà presentata la mostra del violino di seta di ragno creato dal ricercatore Luca Alessandrini. Lo strumento, di cui si è parlato in tutto il mondo, sarà esposto fino al 15 settembre fianco a fianco con il prezioso e storico contrabbasso “Il Biondo” 1590 di Gasparo da Salò e agli altri strumenti della sezione liuteria del MuSa.
Il tutto a dar vita a un percorso di oltre quattro secoli attraverso la storia della liuteria, dai capolavori dell’epoca classica a questo violino moderno e rivoluzionario. Ha infatti suscitato ammirazione ma anche un acceso dibattito nell’ambiente della musica e della liuteria. Quello esposto è il “prototipo n. 0”, quello che ha permesso ad Alessandrini di vincere, nel novembre 2016, un prestigioso premio internazionale a Londra quale progetto più innovativo. A dimostrare le caratteristiche acustiche del violino di seta di ragno sarà il talentuoso violinista Lorenzo Meraviglia, che solitamente suona uno Stradivari. Interverranno anche il direttore del MuSa, Giordano Bruno Guerri, il curatore della sezione liuteria, Roberto Codazzi, e il Sindaco della Città Gianpiero Cipani.
Un violino costruito in seta di ragno. Questa è l’invenzione che ha portato Luca Alessandrini a vincere il premio come studente internazionale più innovativo di Londra. Il premio è organizzato da London & Partners, la società di promozione ufficiale della capitale. Appassionato di musica e design, di origini italiane, si è laureato in Italia e ha conseguito un doppio master all’Imperial College di Londra.
All’International student innovation award 2016 il giovane ha battuto centinaia di concorrenti provenienti da 49 paesi con la sua creazione. Il violino si compone di un mix di resina e seta di ragno australiano, una specifica tipologia che produce, per le sue ragnatele, un materiale cinque volte più resistente dell’acciaio ma più elastico. Una rivoluzione nel mondo degli strumenti musicali, che consente di ottenere una maggiore personalizzazione degli strumenti rispetto ad altri materiali moderni. “La seta di ragno – spiega Alessandrini – ha proprietà sorprendenti. È una casa, una rete per la cattura di cibo e un mezzo di comunicazione, tramite vibrazioni. In precedenza era stata sfruttata come stringa di archi per strumenti, ma ho scoperto che le sue straordinarie proprietà di risonanza hanno enormi possibilità di utilizzo per la realizzazioni degli strumenti stessi”.
Il MuSa, dopo l’inaugurazione della nuova sezione del Civico Museo Archeologico Anton Maria Mucchi e della mostra ITALIANISSIMA, prosegue quindi nella costante attività di valorizzazione culturale dell’arte e del territorio gardesano. Il tutto per accrescere sempre più conoscenza, turismo e marketing territoriale e rafforzare l’attività di sinergia intrapresa con la nascita, nel 2015, dell’Associazione Culturale GardaMusei.