Per gruppi e scuole: info e prenotazioni 338 9336451. Sabato e domenica con il biglietto di ingresso è possibile usufruire della visita guidata gratuita alla sezione "L'ultimo fascismo 1943-1945. La Repubblica Sociale Italiana" alle ore 11.00 o della visita guidata a tutto il Museo alle ore 15.00. I posti sono limitati a 20 persone a visita. Info e prenotazioni info@museodisalo.it 0365 20553

Mostre Antonio Scaccabarozzi. Carta Canta

Antonio Scaccabarozzi. Carta Canta

Dal 18 luglio al 12 settembre 2021


ANTONIO SCACCABAROZZI. CARTA CANTA, a cura di Ilaria Bignotti e Anna Lisa Ghirardi 

18 luglio-12 settembre 2021

La mostra Antonio Scaccabarozzi. Carta Canta è un’importante retrospettiva organizzata dalla Civica Raccolta del Disegno in stretta collaborazione con l’Archivio che lo rappresenta.

Grazie a molte opere anche inedite, il percorso espositivo intende omaggiare la ricerca di un artista straordinario, protagonista dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta e sperimentatore dei linguaggi e dei materiali pittorici tra anni gli Ottanta e il nuovo Millennio.

Antonio Scaccabarozzi fu ospite della galleria salodiana Centro d’arte Santelmo per due personali: una nel 1972 e l’altra nel 1991. Questa retrospettiva si colloca quindi a distanza di trent’anni esatti, come
una sorta di appuntamento necessario nella cittadina lacustre. Una selezione di lavori ci conduce dagli anni Settanta ai primi anni Duemila: DattilografieDattilotipieFustellatiPrevalenzeMisura-Distanza- PesoQuantità libere eVelature in un percorso rappresentativo dell’intensa ricerca compiuta in oltre trent’anni; in una teca, come uno scrigno di memorie, sono esposti inoltre alcuni disegni -accompagnati da versi– della fine degli anni Cinquanta.

Il pubblico scoprirà che la sua indagine nasce in primis dallo sguardo sulle cose, dal modo in cui, ancor prima di usare i mezzi del fare artistico, in nuove continue sperimentazioni e verifiche, Scaccabarozzi sa guardare attorno a sé. Il suo linguaggio, che ha fagocitato anche l’arte programmata e quella concreta, è giunto ad un particolare minimalismo lirico, in cui l’applicazione di metodo e rigore non ha determinato un esito prevedibile, lasciando ampio spazio all’inaspettato. 

Carta canta appare pertanto un titolo pertinente a questa mostra di opere cartacee, fragili e leggere, memori di sensazioni palpabili e di evocazioni sussurrate, fedeli al concetto della poesia del fare.

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